Neuro-oncologia, l’Italia fa passi da gigante grazie a Fondazione Heal: “La gentilezza di nostra figlia ispira tutti i progetti”

528.000 euro per le borse di studio riservate a ricercatori altamente specializzati, 824.150 euro per realizzare e potenziare laboratori e reparti ospedalieri, 784.620 euro per costruire uno strumento avveniristico e rivoluzionario come il simulatore neurochirurgico, 160.000 euro per una rete di taxi solidali. Questi sono solo alcuni dei fondi stanziati da Fondazione Heal, un progetto creato da Serena Catallo e Simone De Biase nel 2016. Fondazione Heal è nata, in particolare, per finanziare progetti di ricerca che supportano il lavoro di medici e ricercatori impegnati nella lotta contro i tumori cerebrali in età pediatrica e patologie complesse.

In soli otto anni, Fondazione Heal è cresciuta fino a diventare una delle realtà più importanti nel settore della ricerca nel campo della neuro-oncologia pediatrica, in Italia e non solo. Fondazione Heal è nata da un lutto, quello che Serena e Simone hanno avuto quando la loro figlia, Gaia, ha perso la lotta contro una malattia estremamente rara. Un lutto che, però, non ha fermato la futura Presidente della Fondazione e suo marito, che hanno trasformato la loro perdita in un’opportunità per fare la differenza.

E la differenza l’hanno fatta e la stanno ancora facendo, finanziando la ricerca in partnership con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, e con progetti come ASTRO-NETS, realizzato in collaborazione con l’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano e la PMI Deep Blue. Di questi progetti, e del grande lavoro svolto da Fondazione Heal in meno di dieci anni, abbiamo parlato con il fondatore e membro del Consiglio Direttivo, Simone De Biase. Simone ci ha parlato del progetto iniziando proprio dalle sue origini, e ci ha rivelato perché i due valori fondamentali, che ispirano da sempre il progetto e i suoi fondatori, sono la gentilezza e il coraggio.

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